Parlare di Antonio Moresco non è solo un modo per rendere giustizia ad uno degli autori più interessanti del panorama narrativo contemporaneo, ma, imprevedibilmente, è anche importante per comprendere l'organizzazione, i motivi delle scelte, le tendenze, le aspirazioni, i disegni dell'editoria italiana.
Il suo interminabile purgatorio da scrittore sconosciuto, la pervicace convinzione che dovesse esistere - nel mondo della narrativa - uno spazio anche per i suoi scritti, testimoniano una fiducia nel mondo editoriale e nella sua insostituibile funzione culturale che è raro incontrare.
Moresco non è un autore moderato, nella scrittura o negli interventi. Sia l'una che gli altri hanno dato luogo finora a polemiche, aspri rimbrotti, esibizioni di virtù vilipesa e di lesa maestà, atteggiamenti risentiti da salotto buono violato dal proverbiale parvenu dostoevskiano.
A provocare queste reazioni sono l'accento sincero e partecipato di Moresco e un modo di procedere e di schierarsi che non ha nulla a che vedere con i toni predominanti del dibattito lettererario, quindi del tutto privo di vis ironica e per nulla conciliante, "estremo" e ben definito.
Il suo interminabile purgatorio da scrittore sconosciuto, la pervicace convinzione che dovesse esistere - nel mondo della narrativa - uno spazio anche per i suoi scritti, testimoniano una fiducia nel mondo editoriale e nella sua insostituibile funzione culturale che è raro incontrare.
Moresco non è un autore moderato, nella scrittura o negli interventi. Sia l'una che gli altri hanno dato luogo finora a polemiche, aspri rimbrotti, esibizioni di virtù vilipesa e di lesa maestà, atteggiamenti risentiti da salotto buono violato dal proverbiale parvenu dostoevskiano.
A provocare queste reazioni sono l'accento sincero e partecipato di Moresco e un modo di procedere e di schierarsi che non ha nulla a che vedere con i toni predominanti del dibattito lettererario, quindi del tutto privo di vis ironica e per nulla conciliante, "estremo" e ben definito.
MY SUGGESTION...
Questo romanzo è stato scritto nell'arco di quindici anni e assume la sua forma definitiva soltanto adesso, ora che la terza e ultima parte si aggiunge alle prime due che videro la luce da Feltrinelli nel 2001 e da Rizzoli nel 2003. Del tutto rivisto nelle prime due parti, dunque, e finalmente concluso, Canti del caos si presenta in tutta la sua assoluta singolarità. Concepito per non lasciare indifferenti, a costo anche di suscitare reazioni di rifiuto, questo romanzo si accampa come opera incandescente, vertiginosa, un'opera che va a inscriversi immediatamente, di diritto, nel novero di quelle imprese estreme che come grandi massi erratici punteggiano la storia della letteratura. Canti del caos si è andato formando nel corso del tempo come un organismo vivente, pieno di violenza ma anche di delicatezza e dolcezza, di oscenità ma anche di trascendenza, di passaggi narrativi incalzanti e di affondi lirici. Nella sua gigantesca macchina realistica e metaforica vengono macinati e trascesi i codici, i generi e gli orizzonti letterari di questa epoca: la fantascienza, il poliziesco, il comico, la pornografia, il fantasy, l'horror, il romanzo d'amore, il saggio scientifico e filosofico, la meditazione religiosa e mistica. Nelle sue pagine sfilano personaggi epici, grotteschi, enigmatici, indelebili: un uomo che incendia le spore, un traslocatore, una musa, una ragazza dalle stampelle profumate, un ginecologo spastico, un gruppo terroristico, una donna dalla testa espansa, un papa che scioglie la Chiesa, uno stilista di nome Lupus, ragazze scartavetrate che esplodono come soli, storie d'amore tra persone increate, Dio che commissiona a un'agenzia pubblicitaria la campagna per la vendita del pianeta Terra... Il romanzo-mondo di Antonio Moresco chiede molto al lettore, ma molto dà in cambio: una lettura avvincente, un percorso attraverso i grandi archetipi della letteratura dell'Ottocento e del Novecento e la prefigurazione del nuovo millennio, la relazione intima e profonda che si instaura tra chi lancia una sfida e chi ha il coraggio di raccoglierla.
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